GERVASIO
MARCOSIGNORI
NON E’ PIU’ CON NOI
Venerdì otto marzo 2013, Gervasio Marcosignori, il fisarmonicista che ha portato l'eccellenza di Castelfidardo, la fisarmonica, davanti alle platee più prestigiose del mondo, è stato vittima di un drammatico incidente.
Erano le sette del mattino, quando Gervasio esce dalla sua villetta di Via Bramante, in Castelfidardo, dove abitava da solo, quando, nello spazio verde prospiciente, è stato investito da una vampata di fuoco di violenza inaudita che l’ha condotto alla morte, intervenuta all’1,30 del giorno dopo nel centro Grandi ustionati di Cesena, dove era stato ricoverato d'urgenza. Tutto questo a dieci anni esatti dalla scomparsa della moglie, a cui era legatissimo e a fatica continuava a sopportarne la mancanza.
Erano le sette del mattino, quando Gervasio esce dalla sua villetta di Via Bramante, in Castelfidardo, dove abitava da solo, quando, nello spazio verde prospiciente, è stato investito da una vampata di fuoco di violenza inaudita che l’ha condotto alla morte, intervenuta all’1,30 del giorno dopo nel centro Grandi ustionati di Cesena, dove era stato ricoverato d'urgenza. Tutto questo a dieci anni esatti dalla scomparsa della moglie, a cui era legatissimo e a fatica continuava a sopportarne la mancanza.
Il fatto ha sconvolto
tutto il mondo della fisarmonica, stante la notorietà e il prestigio universale cui Marcosignori godeva. Si rimane increduli al cospetto di fatti sì tanto
drammatici, e lo è ancor di più per chi, come anche il sottoscritto, ha avuto
con Lui rapporti amicali tanto lunghi e affettuosi.
L’ultima lunga
conversazione telefonica (avevamo sempre tante cose da raccontarci) che ho avuto con Gervasio risale a 15/20 giorni appena. Mi ha chiamato,
come faceva sempre, al telefono di casa, verso le ore 21, per essere più liberi
ed avere più tempo per dialogare (Gervasio era anche di una facondia piacevole
e brillante al tempo stesso).
Quest’ultima telefonata,
ancorché abbia poi spaziato, come sempre, su ampi orizzonti, aveva come oggetto
principale l’uscita della mia “Bomba” discografica. Era particolarmente
contento di esprimermi la sua ammirazione in generale e gratitudine in
particolare, per avergli eseguito ed inserito, in uno dei due CD, la sua
mirabile riduzione del “Presto” di
Galuppi, sicuramente tra le meglio riuscite trascrizioni di musica
clavicembalistica che siano state fatte per la fisarmonica.
Sono veramente tanti
gli episodi artistici e amicali che sempre ci hanno accomunato, fin dal nostro
primo incontro, intervenuto a Terni nel lontano 1953, in occasione del VI Concorso nazionale
fisarmonicisti, quell’anno organizzato nella città Umbra in onore di Luciano
Fancelli, che appunto era ternano, prematuramente scomparso nello stesso anno.
Salvatore Pili e Gervasio Marcosignori |
Questo fatto, però,
mi dice ancora Gervasio, pur senza entrare nei particolari, “ha dato fastidio a
qualcuno, giacché io, piaccia o no, sono Gervasio Marcosignori e, per innato
temperamento amo le cose fatte bene, mentre pongo l'accento su ciò che invece poco mi soddisfa”.
Giova ricordare che gli interessi culturali del maestro per la sua Castelfidardo, sono sempre stati molteplici e proficui, sia, come ho già detto sopra, per aver contribuito, più di ogni altro, a diffondere nel mondo l'eccellenza industriale dell'operoso centro marchigiano, e sia per il lustro che egli sempre le ha donato con la sua incommensurabile arte. Anche il Museo Internazionale della Fisarmonica ha sede a Castelfidardo, e anche qui l'indelebile impronta di Marcosignori non manca di certo.
Giova ricordare che gli interessi culturali del maestro per la sua Castelfidardo, sono sempre stati molteplici e proficui, sia, come ho già detto sopra, per aver contribuito, più di ogni altro, a diffondere nel mondo l'eccellenza industriale dell'operoso centro marchigiano, e sia per il lustro che egli sempre le ha donato con la sua incommensurabile arte. Anche il Museo Internazionale della Fisarmonica ha sede a Castelfidardo, e anche qui l'indelebile impronta di Marcosignori non manca di certo.
Vi è anche, attorno al centro marchigiano "patria" della fisarmonica, una
diramazione del Centro Didattico Musicale Italiano, ideato or sono tanti anni dal compianto maestro
Bio Boccosi, di cui Gervasio pure era un esponente di primo piano. Una
diramazione, si è detto. Sì, perché a quello marchigiano, che ora s'identifica con “Nuovo Centro Didattico Musicale Italiano”, si contrappone, e per certi versi
ne è antagonista, quello vecchio CDMI, che invece ha sede a Recoaro Terme e a cui Marcosignori dava ora il suo contributo culturale e artistico maggiore. Tra le iniziative di successo di questa istituzione, vi è l’organizzazione annuale dell'ormai famoso incontro dei "Veterani della fisarmonica" cui partecipano centinaia di fisarmonicisti e appassionati provenienti da ogni parte d'Italia.
Altro fiore all’occhiello del CDMI di Recoaro, è il 'museo dell'impronta della mano', anche questo molto noto nella platea immensa della fisarmonica. Custodisce, infatti, l’impronta della mano dei fisarmonicisti professionisti più famosi nel mondo. Gervasio, nel corso della conversazione telefonica in questione, mi ha pure molto parlato di questo particolare 'museo', rammaricandosi, quasi a volermi rimproverare per la mia abituale ritrosia, che, sono parole sue, "priva il museo stesso dell'impronta della tua mano".
Il mio diniego e le mie giustificazioni circa le difficoltà che avrei trovato anche nel prossimo settembre per partecipare alla manifestazione di Recoaro, non scoraggiò Gervasio: "Se tu non puoi venire a Recoaro Terme, andrò io a Cagliari. Porterò con me quanto necessario (credo alludesse a materiale cretaceo) dove tu possa imprime l'impronta della tua mano".
Diceva il tutto, Gervasio, con tale vivace eloquio e con un timbro di voce brillante e giovanile, che mi parve di sentirmelo fisicamente a fianco, ammirandolo nel suo aspetto rubizzo.
Si capisce bene, perciò, oltre all'incredulità, lo sconcerto che la scomparsa di Marcosignori ha provocato in me (ma anche tutti i fisarmonicisti e appassionati della Sardegna ne sono rimasti profondamente colpiti).
Mi mancherai, caro Gervasio. Mi mancheranno le periodiche telefonate, la tua vivacità, il tuo ottimismo, tanto grande, il tuo ottimismo, da aver saputo celare problematiche che, evidentemente, erano in te molto profondamente radicate; e anche in questo hai dimostrato la tua incommensurabile grandezza.
Certo, ora starai meglio, in paradiso, dove il Signore ti avrà sicuramente accolto, e dove avrai ritrovato già i tuoi affetti più cari, quelli che durante il tuo soggiorno su questo nostro fragile mondo, ti hanno dato tanta gioia e felicità.
Ritroverai di certo anche tanti tuoi amici: Luciano Fancelli, Adamo Volpi, Vittorio Melocchi, Bio Boccosi... e chissà quanti altri compositori di cui Tu, in questo nostro effimero terracqueo, hai fatto conoscere e portato al successo le loro musiche.
A noi, però, ci hai lasciati soli, almeno fisicamente. Ci hai lasciato, è vero, tanti dischi, a cui da qui in avanti faremo riferimento. In particolare i tre 45 giri pubblicati nei primi anni sessanta per l'etichetta Farfisa e di cui ho voluto riprodurre sopra l'immagine della copertina, in fronte e retro, che rappresentano, secondo la mia umile cultura fisarmonicistica, il massimo possibile della fisarmonica classica; ma anche quelli successivi, a 33 giri, prodotti dalla Decca Record Company LTD, di Londra, e altri ancora.
Ho voluto anche riprodurre, certo di farti cosa gradita, l'immagine fotografica, bella e significativa, riguardante una delle innumerevoli manifestazioni artistiche cui insieme abbiamo preso parte. Quella sopra riportata è riferita al memorabile concerto, che eseguimmo nel vecchio auditorium del Conservatorio Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari...non pochi anni or sono.
Addio, Gervà... voglimi sempre bene. Grazie.
Tuo Salvatore Pili.
PS. I funerali dell'oscar mondiale della fisarmonica saranno celebrati martedì 12 marzo nella Collegiata di Santo Stefano, mentre la camera ardente sarà allestita nella chiesa di San Benedetto a Castelfidardo a partire dalle ore 16 del giorno prima.
Ad accogliere la bara del maestro, nella lunga navata centrale della chiesa, ci saranno fisarmonicisti provenienti da ogni parte del monto.
Per tutta la giornata di martedì, il sindaco di Castelfidardo ha decretato il lutto cittadino mentre continuerà a restare chiuso anche il museo della fisarmonica fino a funerale ultimato.
Altro fiore all’occhiello del CDMI di Recoaro, è il 'museo dell'impronta della mano', anche questo molto noto nella platea immensa della fisarmonica. Custodisce, infatti, l’impronta della mano dei fisarmonicisti professionisti più famosi nel mondo. Gervasio, nel corso della conversazione telefonica in questione, mi ha pure molto parlato di questo particolare 'museo', rammaricandosi, quasi a volermi rimproverare per la mia abituale ritrosia, che, sono parole sue, "priva il museo stesso dell'impronta della tua mano".
Il mio diniego e le mie giustificazioni circa le difficoltà che avrei trovato anche nel prossimo settembre per partecipare alla manifestazione di Recoaro, non scoraggiò Gervasio: "Se tu non puoi venire a Recoaro Terme, andrò io a Cagliari. Porterò con me quanto necessario (credo alludesse a materiale cretaceo) dove tu possa imprime l'impronta della tua mano".
Diceva il tutto, Gervasio, con tale vivace eloquio e con un timbro di voce brillante e giovanile, che mi parve di sentirmelo fisicamente a fianco, ammirandolo nel suo aspetto rubizzo.
Si capisce bene, perciò, oltre all'incredulità, lo sconcerto che la scomparsa di Marcosignori ha provocato in me (ma anche tutti i fisarmonicisti e appassionati della Sardegna ne sono rimasti profondamente colpiti).
Mi mancherai, caro Gervasio. Mi mancheranno le periodiche telefonate, la tua vivacità, il tuo ottimismo, tanto grande, il tuo ottimismo, da aver saputo celare problematiche che, evidentemente, erano in te molto profondamente radicate; e anche in questo hai dimostrato la tua incommensurabile grandezza.
Certo, ora starai meglio, in paradiso, dove il Signore ti avrà sicuramente accolto, e dove avrai ritrovato già i tuoi affetti più cari, quelli che durante il tuo soggiorno su questo nostro fragile mondo, ti hanno dato tanta gioia e felicità.
Ritroverai di certo anche tanti tuoi amici: Luciano Fancelli, Adamo Volpi, Vittorio Melocchi, Bio Boccosi... e chissà quanti altri compositori di cui Tu, in questo nostro effimero terracqueo, hai fatto conoscere e portato al successo le loro musiche.
A noi, però, ci hai lasciati soli, almeno fisicamente. Ci hai lasciato, è vero, tanti dischi, a cui da qui in avanti faremo riferimento. In particolare i tre 45 giri pubblicati nei primi anni sessanta per l'etichetta Farfisa e di cui ho voluto riprodurre sopra l'immagine della copertina, in fronte e retro, che rappresentano, secondo la mia umile cultura fisarmonicistica, il massimo possibile della fisarmonica classica; ma anche quelli successivi, a 33 giri, prodotti dalla Decca Record Company LTD, di Londra, e altri ancora.
Ho voluto anche riprodurre, certo di farti cosa gradita, l'immagine fotografica, bella e significativa, riguardante una delle innumerevoli manifestazioni artistiche cui insieme abbiamo preso parte. Quella sopra riportata è riferita al memorabile concerto, che eseguimmo nel vecchio auditorium del Conservatorio Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari...non pochi anni or sono.
Addio, Gervà... voglimi sempre bene. Grazie.
Tuo Salvatore Pili.
PS. I funerali dell'oscar mondiale della fisarmonica saranno celebrati martedì 12 marzo nella Collegiata di Santo Stefano, mentre la camera ardente sarà allestita nella chiesa di San Benedetto a Castelfidardo a partire dalle ore 16 del giorno prima.
Ad accogliere la bara del maestro, nella lunga navata centrale della chiesa, ci saranno fisarmonicisti provenienti da ogni parte del monto.
Per tutta la giornata di martedì, il sindaco di Castelfidardo ha decretato il lutto cittadino mentre continuerà a restare chiuso anche il museo della fisarmonica fino a funerale ultimato.
Nessun commento:
Posta un commento