mercoledì 28 gennaio 2015

RIFLESSIONI, di Giovanni Cinellu e Marisa Cesare

"RIFLESSIONI" SULLA “Bomba Musicale” DEL MAESTRO SALVATORE PILI.

di Giovanni e Marisa Cinellu



Giovanni Cinellu
Studioso e critico della fisarmonica
<< Finalmente è esplosa la famosa “bomba” del maestro Pili >> come viene chiamato, con simpatica autoironia, il cofanetto musicale contenente 2 CD prodotti dal M° Salvatore Pili. 
Il primo di questi è riservato alla “Fisarmonica  sola” e il secondo alla  “Fisarmonica e orchestra”. 
I due dischi contengono ben 40 brani (20 + 20), vantando il supporto di circa 35 diversi compositori, compreso lo stesso S. Pili. 
Queste musiche, evidentemente, sono frutto di un lungo lavoro di ricerca professionale e culturale che, volando a 360 gradi nello spazio e nel tempo dell’universo musicale, ha attraversato ben 400 anni di storia.
Il maestro Pili, infatti, partendo da lontano, dal grande J. S. Bach  (1688 -1750), prima di soffermarsi su musiche dell'800 e del 900 contemporaneo, indugia non poco, soprattutto con Scarlatti,  Galuppi e Paradisi, sul periodo clavicembalistico italiano le cui caratteristiche, sia tecnico-espressive sia foniche molto s'identificano con quelle della fisarmonica. 
Professoressa Marisa Cesare Cinellu
Docente di Lettere e Pianista
Gli stili e i generi musicali trattati sono diversi, dai tanghi argentini di Astor Piazzola e di Antonio Steri, alla celebre mazurca variata di Augusto Migliavacca, dai valzer da concerto di Pietro Frosini e dello stesso Pili alla musica popolare - che già appartengono al mondo tradizionale della fisarmonica; poi le Sonate, Ballate, Fughe, Sinfonie da Opere liriche, musiche da film, jazz e ancora altro.
Quest’opera, dove protagonista assoluta è LA FISARMONICA è particolarmente interessante anche perché, nella molteplicità delle parti, soprattutto nella versione “Fisarmonica e orchestra”, vi è sempre un solo esecutore, Salvatore Pili, appunto, tanto che viene spontaneo chiedersi: << Ma come è stato possibile ottenere questi risultati con un unico interprete ? >>.
    
La " Bomba " è scaturita dall'idea di perseguire, come obiettivo finale, la dignità di uno strumento spesso bistrattato o ricondotto ad un ruolo riduttivo: a torto la fisarmonica è stata ritenuta da alcuni incapace di stare alla pari con altri strumenti musicali più blasonati e che godono comunque di una maggiore letteratura musicale dedicata. Grandi musicisti si sono infatti avvicendati a comporre musiche stupende per gli strumenti del loro tempo: organo, clavicembalo, pianoforte, violino eccetera e che sono divenute poi patrimonio culturale della letteratura mondiale ma sono meno numerosi, anche in conseguenza del fatto che si tratta di uno strumento relativamente giovane, i compositori per fisarmonica. 
Non sarebbe certo fuori luogo, su questo punto, una riflessione attenta, anche perché sappiamo bene che non è lo strumento che fa grande l’artista che lo suona, ma è proprio l’artista che con il suo talento lo porta all'apice delle sue specifiche potenzialità. 
Trattandosi di un arco storico oltremodo ampio e diversificato, Salvatore Pili ha certamente lavorato molto sui diversi pezzi musicali, con ricercate elaborazioni e arrangiamenti appropriati, mentre i risultati conseguiti non potevano essere migliori, soprattutto perché i brani in questione, ovviamente, non sono stati scritti o pensati per la fisarmonica, quando ancora questa non esisteva nel panorama degli strumenti musicali.  

Il fatto di pensare di poter eseguire con questo strumento  composizioni di Bach o Scarlatti, Bellini o Khachaturian, Paganini o Saint-Saens con gli stessi risultati possibili, ad esempio, con le musiche originali di Volpi, Fugazza o Fancelli, è stato senza dubbio  un progetto ambizioso, non avendo la ricerca come obiettivo finale l’esibizione di una tecnica acrobatica superiore  (che da sola resterebbe arida e inutile), ma il raggiungimento attraverso varie sfumature, di emozioni diverse, vissute in primo luogo dallo stesso esecutore e trasmesse poi all’ascoltatore che ne fruisce. 
Questo fa sì che il cofanetto sia unico e inimitabile nel suo genere, e in continua evoluzione, giacché un artista raramente è pago di se stesso e dei risultati al momento conseguiti, ancorché pregevoli come nel caso specifico. 
Obiettivo primario del progetto musicale proposto è dimostrare che la Fisarmonica  (da sola o con l'orchestra) può stare di diritto al passo con altri strumenti principi nel loro genere, perché permette l’esecuzione di grandi brani del mondo classico e moderno, offrendo all'esecutore un orizzonte ampio su cui potersi esprimere, purché egli  ne sappia capire, rispettare e valorizzare la filosofia.   
La Fisarmonica ci fa danzare, cantare, sognare, ma anche ci commuove, talvolta con gratificazioni spirituali davvero intense. L’Autore di quest’opera discografica, ci indica, sia pure in maniera intrinseca, che questa, se giustamente  compresa, può esprimersi a livelli eccellenti su molti dei generi musicali che fanno parte dell’universo dei suoni, ed è, anche questo, uno dei motivi per cui la “Bomba” si annovera tra le più interessanti realizzazioni discografiche riguardanti questo straordinario strumento (non a caso è stato proclamato disco  dell'anno 2014).  
La musica che ci offre ha uno stile solare, a tutti i livelli, rapida o allegra che sia, ma anche lenta e solenne, esprimendo le grandi emozioni quali, la sofferenza, la gioia, il divertimento e altro ancora perché resta limpida e non oscura, chiusa o tenebrosa ma fresca e giovane e comunque al di là dell’età stessa dell’esecutore.
A questo punto l’artista, padrone della tecnica strumentale, chiude la magistrale esecuzione dei diversi brani con l'esplosione  (grazie ad un sapiente uso del mantice) di un accordo finale, unico comune denominatore, quasi non avesse voglia di finirla lì, ma di aprirci alla vita che continua, con un raggio di luce e di speranza, un senso di gioia, di serenità e di aspettativa migliore.
Le emozioni date e ricevute sono diverse ad ogni ascolto e la sequenza logica dei pezzi collocati nei due CD è ordinata come in un crescendo diremo “rossiniano”, laddove la musica scava dentro di noi facendo riemergere sempre qualcosa che non conoscevamo e, in ultima analisi, ci trova stupiti come nell'infanzia di fronte al grande mistero della vita.   
(Giovanni e Marisa Cinellu) 
Gennaio 2015 

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